Nuova Riveduta:

Levitico 13:31

Ma se il sacerdote, esaminando la piaga della tigna, vedrà che non appare più profonda della pelle e che non ci sono peli neri, il sacerdote isolerà per sette giorni colui che ha la piaga della tigna.

C.E.I.:

Levitico 13:31

Ma se il sacerdote, esaminando la piaga della tigna, riscontra che non è depressa rispetto alla pelle e che non vi è pelo scuro, il sacerdote isolerà per sette giorni colui che ha la piaga della tigna.

Nuova Diodati:

Levitico 13:31

Se invece il sacerdote esamina la piaga della tigna, e non appare più profonda della pelle e in essa non vi è pelo nero, il sacerdote isolerà per sette giorni colui che ha la piaga della tigna.

Riveduta 2020:

Levitico 13:31

E se il sacerdote, esaminando la piaga della tigna, vedrà che non appare più profonda della pelle e che non vi è pelo nero, il sacerdote isolerà sette giorni colui che ha la piaga della tigna.

La Parola è Vita:

Levitico 13:31

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Levitico 13:31

E se il sacerdote, esaminando la piaga della tigna, vedrà che non appare più profonda della pelle e che non v'è pelo nero, il sacerdote rinchiuderà sette giorni colui che ha la piaga della tigna.

Ricciotti:

Levitico 13:31

Se vedrà che la regione macchiata è alla pari con la carne vicina, ed i capelli son neri, lo terrà chiuso per sette giorni,

Tintori:

Levitico 13:31

Ma se vedrà che la parte macchiata è uguale alla carne vicina e il pelo è nero, lo rinchiuderà per sette giorni.

Martini:

Levitico 13:31

Che se vedrà essere il luogo della macchia pari alla carne vicina, e nero il capello, lo rinchiuderà per sette giorni,

Diodati:

Levitico 13:31

Ma se, riguardando il sacerdote quella piaga della tigna, ecco, ella non apparisce più profonda che la pelle, ma non vi è alcun pelo bruno; rinchiuda il sacerdote colui che avrà la piaga della tigna, per sette giorni.

Commentario abbreviato:

Levitico 13:31

18 Versetti 18-44

Il sacerdote doveva decretare un giudizio se c'era qualche segno sospettoso di lebbra nelle vecchie ferite, e tale è il pericolo di quelli che, avendo precedentemente evitato i mali del mondo, sono nuovamente impigliati in esso. Tale segno poteva inoltre essere un'ustione, Levitico 13:24. Il fuoco del conflitto e della contesa causa spesso la ricomparsa di quel peccato che prova l'impurità di quella persona. L'uomo è continuamente esposto al peccato. Anche se solo attaccati da una sciocchezza, il peccato si fa ampia strada in noi! Se siamo sani e il corpo è vivace e allegro, siamo obbligati a glorificare Dio con i nostri corpi. Particolare attenzione era data alla lebbra che colpiva la testa. Se la lebbra del peccato contamina la testa, se, cioè, il peccato altera il giudizio e la coscienza abbraccia i principi malvagi, allora tutto l'uomo è impuro e solo pochi ne scampano. La solidità della fede però caccia la lebbra dalla testa.

Riferimenti incrociati:

Levitico 13:31

Lev 13:4-6

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